Zolder 2002: La volata perfetta

Zolder è un paesino belga posto nella regione delle Fiandre, quella più a nord del Paese, molto vicina all'Olanda per intenderci. Il suo territorio è totalmente pianeggiante, ricco di verde e con distese di campi coltivati. Lo si conosce sopratutto per il suo autodromo che, in passato, è stato tappa del Mondiale di F1. Il circuito è tristemente noto per via dell'incidente che costò la vita al ferrarista Julles Villeneuve nel Gran Premio del 1982. Per il resto a Zolder regna la tranquillità, turismo quasi zero. Ma nell'ottobre del 2002 questa quiete viene meno perchè il paese viene invaso da miglia di appassionati di ciclismo per vedere i Mondiali. Una scelta inconsueta non tanto per il posto in se ma per la tipologia del percorso, palesemente dedicato ai velocisti. In quegli anni il panorama ciclistico vedeva un folto gruppo di sprinter considerati tra i più grandi di sempre. A guidare questa pattuglia c'era il nostro Mario Cipollini che da anni dominava gli arrivi in volata. Era un occasione unica. Un campionato del mondo così piatto non era mai stato disegnato. A 35 anni per Cipollini sembra essere arrivato il momento. Il nostro ct Franco Ballerini lo sa, ma sa anche che SuperMario non è l'unico sprinter che abbiamo: c'è anche Petacchi (considerato l'erede), suo rivale. Ma il compianto Ballerini (morto nel 2010 durante una gara di rally, altra sua grande passione) era una persona affabile, molto sensibile, capace di farsi amare da tutti, insomma, un grande uomo e grazie a queste sue qualità riesce a convincere tutti che per riportare in Italia il mondiale (che mancava dal 1992) bisogna essere uniti e correre da squadra per far vincere il suo capitano. Ballerini sceglie: quel capitano sarà Cipollini. Gli personalizza la nazionale chiamando i suoi gregari più fidati, quelli che solitamente compongono il "treno" per le volate finali. Può sembrare tutto facile, tutto scontato, ma non è così..
Il 13 ottobre alle 10,30 sotto un cielo grigio parte il mondiale di Zolder. La corsa si disputa su un percorso di 12,8 Km da percorrere 20 volte per un totale di 256 Km. Il tracciato presenta solo due strappetti in salita di 400m ciascuno al 7%, mentre gli ultimi chilometri e l'arrivo si chiudono sul circuito dell'autodromo.
Ci sono subito scatti ma nessuna fuga, poi nel corso del secondo giro parte il francese Moreau poi raggiunto dal kazako Murayev, i due vanno avanti regolare ed il gruppo li lascia fare. All'ottavo giro Murayev cade e si ferma, Moreau resta solo e all'undicesimo passaggio viene ripreso. A quel punto la gara entra nel vivo,
Gli azzurri in azione
l'Australia comincia a farsi vedere con i suoi uomini che lavorano per McEwen. Per qualche giro si va avanti con scatti e controscatti ma a chiudere ci sono sempre gli azzurri che bloccano ogni tentativo. Nel corso del diciottesimo giro le nazionali che non hanno un grande sprinter tentano in tutti i modi di sorprendere i nostri. Si contano almeno sei o sette azioni tentate ma prontamente chiuse a turno da Petacchi, Scinto e Bennati, sull'ultimo strappetto ci prova il temibile belga Musseuw ma Bettini lo blocca alla grande. A due giri dal termine il gruppo è compatto con gli italiani in testa a tenere alta la velocità. La nostra nazionale è composta da dodici corridori e sono tutti davanti a fare l'andatura e a proteggere Cipollini dal vento e dal rischio di cadute. La velocità è altissima (gli ultimi giri saranno corsi ad oltre 51Km/h di media) e si arriva all'ultimo giro. In testa provano ad affacciarsi i tedeschi (che lottano per conto di Zabel), l'ultimo strappo è un capolavoro di Di Luca e Bettini che tirano al massimo e non danno a nessuno modo di scappare. Ai -3 Km il gruppo si spezza a causa di una caduta avvenuta intorno alla trentesima posizione che coinvolge una quarantina di corridori, gli azzurri non vengono coinvolti, sono tutti davanti. Dall'alto la scena è straordinaria, si contano dieci azzurri tutti in fila a formare il treno per la volata che ormai è lanciata. Entra in azione Scirea che "tira" a tutta, si entra nell'autodromo, quindi tocca a Petacchi che ancor prima dell'ultimo chilometro è già allo scoperto, il suo compito finisce quando porta Lombardi e Cipollini all'imbocco della chicane "Jacky Ickx". Lombardi pennella l'ultima curva e rilancia la velocità  poi si sposta e Cipollini prende il volo. La progressione del "Re Leone" è irresistibile, gli avversari non riescono neppure ad affiancarlo. C'è una scena bellissima: a 50m dall'arrivo in piena volata, nelle retrovie del gruppetto due italiani (Bettini e Lombardi) si alzano dal manubrio per guardare meglio ed ancora prima dell'esito della volata festeggiano: hanno già capito. Cipollini taglia il traguardo a braccia alzate, è Campione del Mondo, anzi, l'Italia è campione del mondo.
Un gioco di squadra mai visto prima, una collaborazione totale per portare il capitano nelle migliori condizioni per la volata, al resto ci ha pensato Cipollini con una vittoria delle sue: netta, domando gli avversari. E così al suo esordio mondiale in azzurro (unico precedente, l'Olimpiade '96 chiusa con un anonimo 86° posto) con un carico di responsabilità enorme sulle spalle, SuperMario non sbaglia, e corona il sogno che aveva da bambino. A fine gara dirà: "Ho preso il via in uno stato di trance, tanta era la concentrazione che i 256 Km mi sono volati via!"...
Ma il vero capolavoro lo ha fatto Ballerini nel riuscire a formare un gruppo, creare una squadra, e farli sentire uniti, aiutandosi gli uni con l'altri. E tutto questo a Zolder si è visto. Ancora oggi quel Mondiale viene ricordato per due motivi: la regale volata di Cipollini e la più straordinaria corsa di squadra mai fatta da una nazionale. Insomma, il Mondiale perfetto chiuso dalla volata perfetta!
Il podio di Zolder:
 A sinistra McEwen (2°), al centro Cipollini con la maglia iridata, a destra Zabel (3°)

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