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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

Il Gabbiano d'Argento

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La storia del Volley italiano la si può dividere in due parti. La prima molto semplice, dilettantistica, dove la pallavolo era vista solo come sport didattico da praticare a scuola, al contrario, la seconda molto più seria, professionale, tanto da far diventare il movimento italiano un modello di riferimento nel panorama mondiale. L'evento che segna il punto di demarcazione tra il prima e il dopo ha una data ben precisa, il 1978. In quell'anno il nostro Paese ospita per la prima volta i Mondiali, quell'edizione, così coinvolgente (e sorprendente), farà innamorare definitivamente la Pallavolo agli italiani. Fino ad allora, infatti, questo sport era praticato poco e seguito meno dal pubblico e da media. Esisteva un regolare campionato nazionale così come c'era una Federazione che però era abbastanza approssimativa e anche a livello organizzativo non eccelleva, insomma, eravamo anni luce indietro alle potenze pallavolistiche. La Nazionale rispecchiava perfettamente qu

Il Gran Premio della vergogna

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La Formula1, da sempre, è considerato uno degli sport più spettacolari in assoluto. La potenza dei motori, l'adrenalina della velocità unite alla spettacolarità dei sorpassi rendono questo sport un concentrato di emozioni che affascinano i milioni di appassionati sparsi in tutto il mondo. Di contro c'è anche chi dice che oggigiorno queste emozioni sono fin troppo centellinate il che rende i gran premi più noiosi. Riguardo a questo negli ultimi anni la FIA (Federazione Internazionale) ha cercato in tutti i modi di rendere più appetibile il suo prodotto andando a modificare di volta in volta i regolamenti. Non sempre tali cambiamenti hanno dato i frutti sperati ma va detto che effettivamente nelle ultime stagioni c'è stato un leggero miglioramento. Difficile dire quando si è arrivato a questo, certo è che all'inizio degli anni 2000 con una sempre più maggiore attenzione all'elettronica e il contemporaneo dominio del binomio Schumacher-Ferrari che fanno incett

Le follie del Martìn calciatore

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Il tifo calcistico, si sa, è un mondo assai particolare. Ci si attacca ad una squadra e la si segue con una passione e una dedizione ai limiti dell'eccesso. Si crede in presunti ideali e nei colori che essi rappresentano con religiosa fede. I giocatori diventano beniamini, dal capitano all'ultimo dei panchinari, nessuno escluso. Certo, quelli più bravi vengono issati a miti ma capita anche che quelli meno tecnici vengano premiati come i primi per altri tipi di qualità (grinta, attaccamento alla maglia ecc..). Una delle icone del calcio mondiale è sicuramente Diego Armando Maradona. E' noto, infatti, cosa rappresenti Diego per gli argentini, una sorta di eroe vivente, di più, un Dio tanto che i suoi compatrioti giocando con quello che era il suo classico numero di maglia lo definiscono, appunto, "D10S". Per i tifosi del Boca Juniors, poi, tutto questo è amplificato visto che il "Pibe de Oro" ci ha giocato sia a inizio che a fine carriera, chiudendo

Il vero "Dream Team"

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Prendete una dozzina delle più importanti rock-star americane del momento, provate a farle coesistere mandandole in "ritiro" per un mesetto, ovviamente in un hotel solo per loro con tutti i confort (..di base è gente molto viziata). Magari in una città di provincia, meglio se spagnola. Poi fatele esibire tutte insieme, tipo una sera si e una sera no, in un palazzetto dello sport con una capienza di poco più di 12mila posti. Secondo voi è possibile? No dite? Eppure tutto questo è  già successo!! A Badalona, vicino Barcelona, nel 1992. L'unica differenza, ma credetemi davvero minima, è che i soggetti in questione invece di cantanti sono giocatori di basket. Qualcuno penserà: "..beh, un pò di differenza c'è!". Sbagliato. Perchè i cestisti di cui parliamo sono i migliori di quel momento in NBA e alcuni di loro sono i più grandi di sempre in questo sport. Lo scenario è l'Olimpiade, quel gruppo formerà una squadra da sogno, che passerà alla storia per esser