Il "Fosbury flop"

La storia che leggerete in queste righe è figlia di un periodo storico ben preciso. Siamo nel '900 e più esattamente nei "mitici" anni '60. Il Mondo si è messo alle spalle gli anni bui delle Grandi Guerre e sta vivendo anni di grandi cambiamenti e rivoluzioni sociali. Questa ventata di aria nuova soffia forte in ogni settore. In politica sono gli anni, tra gli altri, di Martin Luther King, della "primavera di Praga", intanto l'Uomo sbarca sulla Luna mentre nel quotidiano la tv prende sempre più piede diventando un bene comune a portata di tutti, persino nella musica ci sono grosse novità, infatti, si fanno strada i Beatles destinati a cambiare la storia del pop mentre in America un certo Elvis Presley fa ballare tutti a ritmo di rock and roll. E anche lo sport non è immune da questi cambiamenti. Molti fatti e personaggi di quegli anni segneranno per sempre la storia delle varie discipline, così ecco che arriviamo alla nostra storia, dove il protagonista assoluto è Richard Douglas "Dick" Fosbury il cui nome verrà per sempre associato allo sport che praticava, ovvero, il salto in alto. Questa è la storia del salto alla Fosbury, più semplicemente, del "Fosbury Flop".
Dick Fosbury
Il nostro eroe nasce a Portland, nell'Oregon, fisicamente lo si può definire come il classico ragazzone americano: alto (oltre il metro e novanta), spalle larghe, fisico asciutto. Ma non sono queste le sue caratteristiche principali. Dick, infatti, è un ragazzo sveglio cui piace leggere e documentarsi su tutto, a scuola è molto bravo, ai limiti del secchione, al tempo stesso però gli piace praticare attività fisica. Arrivato al College prova diversi sport, per via dell'altezza lo spingono a fare basket ma ben presto si capisce che non fa per lui. Dick sà di non essere portato per i giochi di squadra e poi a lui basta mantenersi in forma ecco quindi che si fionda sull'atletica. Prova varie discipline ma il colpo di fulmine arriva per il salto in alto. Sembra portato, gli viene facile, si appassiona e ne fa la sua disciplina. Ad ogni salto migliora eppure non è soddisfatto, crede di poter far molto meglio, non solo, c'è qualcosa nello stile del salto che non lo convince. A questo punto però dobbiamo fermarci un attimo perchè per comprendere meglio i fatti bisogna fare una panoramica su questa disciplina e come veniva praticata fino a quel periodo.
Il salto in alto c'è sempre stato, probabilmente anche ad Olimpia nell'antica Grecia veniva praticato, di certo sappiamo che sin dalle prime Olimpiadi moderne (1896) si è gareggiato per le medaglie. Come è facile intuire col passare degli anni anche questa disciplina come qualunque altra si è evoluta e migliorata sia nelle prestazioni che negli stili. Ad esempio ai primi del '900 i saltatori usavano ancora lo stile a "forbice" (prima si gettava al di là dell'asticella una gamba e poi l'altra..). Questa tecnica andrà migliorando fino a quando non venne introdotto lo "stile ventrale" che consisteva nel fatto che il saltatore si staccasse da terra con il ventre rivolto all'ostacolo, praticamente di pancia, scavalcando l'asticella con lo sguardo rivolto verso il basso. Questo metodo sembrò essere quello più efficace e innalzò il livello di questa disciplina. O almeno fino all'avvento del nostro Dick!.
Lo "stile ventrale" usato fino
all'avvento di Fosbury
Ovviamente anche Fosbury cominciò praticando questo stile ma come detto non lo convinceva. Durante gli allenamenti al College qualcuno utilizzava il materassino per ammortizzare la ricaduta dei salti. Fu la svolta. Dick studiò da un punto di vista scientifico come migliorare lo stile e sfruttando quel materassino saltò. Dapprima lo presero per pazzo, addirittura il suo allenatore provò a dissuaderlo perchè considerava quel gesto troppo pericoloso, chi lo vedeva faticava a comprendere quel salto "al contrario". Già, perchè Dick saltava di spalle atterrando di schiena e a tutti sembrava una follia. Però il riscontro c'era e lui lo sapeva, così come sapeva che con un costante allenamento e una maggiore cura nei dettagli, specie nella rincorsa, quello stile lo avrebbe potuto portare a misure impensabili fino ad allora. Fu così che iniziò la breve carriera sportiva di Fosbury e più andava avanti a eseguire quel salto più convinceva chi lo guardava che quella era la strada giusta, perchè tutti restavano sorpresi dalla naturalezza del "suo" gesto tecnico. La rivoluzione ormai era in atto ma per avere la consacrazione ci vuole un palcoscenico mondiale e questa avviene in un anno non banale: il 1968!. E così anche questo sport ebbe il suo "sessantotto".
Dick andò per gradi: prima s'impose a livello nazionale vincendo il titolo NCAA (campionato che raggruppa atleti di college e di università), poi trionfò ai TRIALS di qualificazione per le Olimpiadi. Proprio le Olimpiadi di Città del Messico sono il trampolino di lancio verso la leggenda. Il 20 ottobre 1968 il mondo assiste stupito a una delle più grandi rivoluzioni sportive della storia. Dick entra in gara a quota 2m superandoli agevolmente, più sale l'asticella più diminuiscono i contendenti alle medaglie. Ai 2,20m rimangono in tre, con Dick c'è il connazionale Caruthers e il russo Gavrilov, tutti riescono a superare l'asticella, si passa ai 2,22m che lui scavalca al primo tentativo mentre il connazionale al secondo e Gavrilov fallisce. Si sale a 2,24m, Caruthers fallisce, Fosbury lo salta la terzo e ultimo tentativo. E' oro e record olimpico. Dick proverà a superare la misura di 2,29m che sarebbe record mondiale ma non riesce. Poco importa, quel magico pomeriggio d'autunno si è scritta la storia. Gli ottantamila dell'Olimpico Universitario sono in visibilio e si lasciano andare a un lungo applauso liberatorio. Dick sale sul tetto del mondo e lo fa...dandogli le spalle!!.
Quei magici giorni di Città del Messico rappresenteranno per Fosbury l'apice della sua carriera che di lì a qualche anno finirà per sua libera scelta. Per Dick, infatti, una laurea valeva più di soldi e vittorie ecco perchè preferì gli studi al talento sportivo. Da allora il salto in alto è entrato in un'altra era, tutti hanno copiato Fosbury tanto che quel salto ha preso il suo nome e viene utilizzato regolarmente in ogni gara di qualsiasi competizione. Il tempo, le innovazioni, la cura dei dettagli hanno fatto migliorare questo stile, in questi anni abbiamo applaudito grandi campioni che hanno interpretato anche meglio di Fosbury quel salto e in futuro ce ne saranno altri che proveranno a fare ancora meglio ma nessuno, e su questo non c'è dubbio, potrà scalfire il suo mito. Perchè i record sono fatti per essere battuti ma chiunque proverà a farlo al momento di affrontare quell'asticella sa che dovrà saltare in quel modo e anche se riuscirà una parte del merito sarà anche di Dick Fosbury e del suo "Fosbury Flop"!

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