Il sorpasso

Quando parliamo di motori, velocità e gare automobilistiche una delle prime immagini che ci viene in mente è quella di una qualsiasi monoposto di Formula1. Questo probabilmente perchè la F1 è l'espressione massima della potenza meccanica e tecnologica applicata agli sport motoristici. Da sempre poi l'adrenalina che regalano i sorpassi di questi bolidi fanno sognare tutti gli appassionati dando quasi la sensazione di viverli di persona. Proprio i sorpassi sono i momenti topici di ogni Gran Premio insieme, ovviamente, alla partenza (sempre più punto-chiave delle gare). Ci sono stati piloti che anche se non sono riusciti a vincere titoli mondiali hanno costruito la loro fama proprio sull'arte del sorpasso entrando nei cuori dei tifosi e superando nelle preferenze colleghi più vincenti. Ovviamente la Formula1 è piena di sorpassi storici che hanno così tanto entusiasmato il pubblico da diventare addirittura pietre miliari di questo sport. E' impossibile fare una vera classifica perchè ci sono troppi fattori da valutare, tipo la bellezza in se del sorpasso o l'importanza che esso ha avuto in quel dato momento del mondiale, inoltre è difficile mettere a confronto le diverse ere temporali considerando che questo è lo sport che, per ovvi motivi , risente più di altri i continui cambiamenti tecnologici. Eppure c'è un sorpasso, anzi, una serie di sorpassi che ha lasciato un marchio indelebile nella storia di questo sport e che addirittura la FIA (la Federazione Internazionale dell'Automobile), di tanto in tanto, ne ripropone i filmati in modo da valorizzare la bellezza del suo sport. Stiamo parlando dell'incredibile duello tra Gilles Villeneuve e Renè Arnoux al Gran Premio di Francia del 1979. Sono passati ormai quasi 40 anni ma le emozioni di quel giorno sono state tramandate nel tempo tanto che oggi anche il più giovane appassionato di Formula1 ne conosce la sequenza.
Il 1° luglio 1979 è in programma il Gran Premio di Francia che si corre nel circuito di Digione, è l'ottava prova del Mondiale delle quindici totali. Siamo esattamente a  metà stagione e al comando della classifica piloti c'è il sudafricano Jody Scheckter che con la sua Ferrari ha vinto le ultime due gare disputate. La classifica però è corta, c'è molta concorrenza, e il Mondiale piloti è ancora incerto, al contrario di quello costruttori dove la Ferrari sta dominando grazie alla sua affidabilità ed alla costanza di risultati cosa  che le altre scuderie finora non hanno trovato. Quel giorno però i ferraristi sanno che ci sarà da soffrire, il tracciato non sembra adatto alle caratteristiche delle rosse di Maranello mentre le Renault vanno che è un piacere in quello che per loro è il circuito di casa. Le qualifiche confermano le previsioni della vigilia, le Renault (che fino a quel punto della stagione non sono mai arrivate a punti) partiranno in prima fila: 1° Jabouille, 2° Arnoux. Le Ferrari si difendono alla grande con Gilles Villeneuve che ottiene il terzo tempo mentre Scheckter è quinto. Male le Ligier, principali rivali della Ferrari. Si parte e alla prima curva Villeneuve passa primo davanti a Jabouille, male Arnaux che alla fine del primo giro sarà addirittura nono. Le prime tornate vedono Villeneuve tenere tranquillamente il comando mentre dietro ha inizio la gran rimonta di Arnoux tanto che già all'undicesimo passaggio il francese era quarto e braccava l'altro ferrarista Scheckter. Il sudafricano che aveva problemi alle coperture di lì a poco perse la posizione e dovette impostare la gara sulla difensiva. La gara proseguì così fino al 47° giro quando Jabouile passò in testa con Villeneuve che doveva fare i conti con un lento ma inesauribile calo di prestazione delle sue gomme. Dietro intanto l'altra Ferrari, complice anche una necessaria sosta ai box, scivola in settima posizione. Le posizioni a quel punto sembrano cristallizzate e la gara si avvia alla conclusione.
Un'immagine del duello di Digione
A una decina di giri dalla fine, la corsa ne prevedeva 80, la Ferrari di Villeneuve accusa qualche problema ai freni e il franco-canadese deve cominciare a guardarsi le spalle dal ritorno di Arnoux. E arriviamo così al momento chiave della gara. Mancano 4 giri alla fine, Villeneuve perde tempo nel doppiare la Shadow di De Angelis e Arnoux ne approfitta per raggiungere definitivamente il ferrarista, a questo punto i due sono vicinissimi, in palio il secondo posto. Quando inizia il terzultimo giro Arnoux si mette in scia di Villeneuve e alla prima curva si butta dentro, il ferrarista strenuamente resiste e i due percorrono la curva praticamente appaiati ma in quella seguente la Renault, che a quel punto ha la traiettoria migliore, passa davanti, un sorpasso lungo ma bellissimo. Presa la posizione Arnoux sembra allungare anche perchè nei rettilinei brevi la sua monoposto è più veloce. Sembra finita qui, ma sul finire del giro, chissà come, Villeneuve si riporta sotto e i due passano sul traguardo con la Renault che ha ancora margine ma alla prima curva (quella di prima) Villeneuve fa una staccata pazzesca, fa fumare la ruota destra della sua Ferrari e stavolta si butta lui dentro e finita la curva si trova davanti. Arnoux non ci sta e per tutta la durata di questo giro resta incollato al rivale pronto a sferrare un nuovo attacco che arriva puntuale, ancora una volta, all'inizio dell'ultimo passaggio. Presa la scia il francese si butta all'interno ma il ferrarista con  un'altra frenata al limite prova a resistere, stavolta le vetture si sfiorano ma ancora una volta sono uno accanto all'altro, percorrono così l'intera curva ed anche quella dopo, incredibile! Il pubblico presente a Digione non crede ai propri occhi ed è in visibilio. Arnoux mette le gomme fuori dal tracciato ma alla fine passa davanti ma Villeneuve rilancia e la curva seguente prova a sorprendere il rivale, le due auto ora si toccano e il contatto porta la Ferrari fuori traiettoria così Arnoux è ancora davanti, il duello sembra infinito e la curva seguente Villeneuve sferra un'altro attacco, c'è ancora un contatto ma quasi di prepotenza a sopravanzare è proprio quest'ultimo. Una roba pazzesca, mai vista prima! Intanto Jean-Pierre Jabouille taglia il traguardo aggiudicandosi così il Gran Premio con il pubblico in piede che applaude ma che aspetta in trepidante attesa l'esito del duello per il secondo posto. C'è ancora il tempo per il brivido di un doppiaggio (Lammers con l'altra Shadow) che però non crea particolari problemi, poi finalmente le due vetture imboccano il rettilineo finale: avanti Villeneuve, dietro Arnoux. Il francese prova a prendere la scia, è praticamente attaccato agli scarichi della Ferrari ma la linea del traguardo è troppo vicina per provare un ultimo tentativo. Così, per soli 24 centesimi di secondo, Villeneuve taglia il traguardo per secondo. La battaglia è finita e già allora la sensazione netta è che si è assistito a un qualcosa di storico, forse irripetibile.
I motivi per ricordare ancora oggi quella corsa sono tanti ad esempio fu la prima gara vinta da una vettura con motore turbocompresso (che dall'anno seguente sarà obbligatorio, proiettando la Formula1 in un'altra era) inoltre quello fu il primo successo in carriera (saranno solo 2) di Jabouille, o ancora perchè fu un trionfo per i colori francesi su tutti i fronti, infatti, se ci pensate bene quel Gran Premio di Francia fu vinto da un pilota francese su una vettura francese con motore, gomme e carburante francesi! Ma tutto questo passa in secondo piano perchè fin quando esisterà la F1 quella gara verrà ricordata sopratutto per quel fantastico, strepitoso, drammatico e bellissimo duello tra Gilles Villeneuve e Renè Arnoux. Entrambi faranno ancora grandi cose in carriera: il francese vincerà 7 corse facendosi apprezzare come uno dei piloti più veloci del Circus ma verrà ricordato sopratutto per quel duello a Digione mentre il canadese, probabilmente più tecnico, sarà più sfortunato, infatti, morirà nel 1982 durante le prove del GP del Belgio (a Zolder) in un pauroso incidente senza riuscire a realizzare il sogno di vincere il Mondiale piloti. Quindici anni dopo, nel 1997, suo figlio Jacques completerà l'opera vincendo quel titolo che il padre sognava anche se non riuscirà mai ad entrare nei cuori degli appassionati come accadde al mitico Gilles, ritenuto per molti uno dei più grandi di sempre..
Renè Arnoux e Gilles Villeneuve
acerrimi rivali in pista ma grandi amici nel privato

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