La vera storia de "il Bandito e il Campione"

Tra le canzoni di maggior successo di Francesco De Gregori ce ne una che riguarda, in una qualche maniera, il mondo dello sport più precisamente del ciclismo. La canzone è ovviamente "il bandito e il campione" dove il grande De Gregori riprende la storia (vera) dell'amicizia tra uno dei primi grandi campioni di ciclismo e un pericoloso fuorilegge che imperversava nell'Italia degli anni '20-'30. Del resto basta semplicemente leggere i nomi dei protagonisti per capire che parliamo di un tempo ormai lontano, gente d'altri tempi, gente come Costante Girardengo (il Campione) e Sante Pollastri (il Bandito). Attorno a questa storia è stato scritto e detto tanto, spesso romanzandola un po, dire che all'epoca dei fatti questi personaggi erano molto conosciuti entrambi per merito delle loro "imprese". Ma come spesso accade il tempo annebbia i ricordi e così questa strana storia ha assunto i connotati di leggenda. A riportarla alla luce è stata proprio la canzone di De Gregori e il conseguente successo l'ha fatta rendere immortale. Qualche anno fa addirittura la RAI ha prodotto una mini-serie in 2 puntate dal titolo "La leggenda del bandito e del campione" ispirata appunto a questa storia anche se va detto che, per ovvi motivi, è stata molto romanzata. In queste righe l'intento è di ridare lustro ai protagonisti attenendoci ai fatti reali e, probabilmente, sfatando alcune certezze.
Costante Girardengo
(il Campione)
Iniziamo col dire che quella tra Girardengo e Pollastri è si un'amicizia ma non così stretta come si vuol far credere. I due protagonisti sono nati e cresciuti nella stessa zona, tra Piemonte e Liguria (entrambi sono di Novi Ligure) ma Girardengo è più grande dell'amico di ben 6 anni. L'amicizia poi è legata non solo alla passione per la bicicletta ma proprio perchè quel mezzo era l'unico modo per sfuggire a una vita difficile fatta di miseria e povertà. Siamo in un periodo storico in cui le strade erano ancora polverose e dove la fame era una bestia su cui tutti dovevano guardarsi. Fu sopratutto la figura del massaggiatore Biagio Cavanna a farli avvicinare, uomo non banale e molto rinomato nel mondo del ciclismo diventando ancora più famoso per essere, in seguito, l'uomo di fiducia di Fausto Coppi. Come detto, la bicicletta, era  la passione in comune ed entrambi andavano forte sui pedali, ma il buon Costante però aveva una dote fuori dal comune, praticamente riusciva a diventare un tutt'uno con la bici. Questo lo portò ad essere uno dei primi Grandi del Ciclismo, il suo nome verrà per sempre legato alla Milano-Sanremo che vinse per ben 6 volte (solo l'immenso Merckx ha fatto meglio). Ma per i tifosi italiani i trionfi al Giro d'Italia sono stati determinanti per accrescere la sua fama. In tal senso è storica l'edizione del 1919 vinta indossando la Maglia Rosa dalla prima all'ultima tappa!. In quegli stessi anni accresceva però anche la notorietà di Sante Pollastri, purtroppo, per ragioni ben diverse. Sin da piccolo Sante è sempre stato un po ribelle, coltivando non si sa bene perchè una sorte di avversione verso una qualsiasi divisa. La leggenda vuole che questo sia dovuto al fatto che la sorella fu violentata da un Carabiniere ma questo fatto non è mai stato riscontrato. Ad ogni modo Sante ha cominciato la sua "carriera" da alcuni furtarelli ma evidentemente lui stesso capì che che aveva una certa abilità in questa attività e col tempo diventò un vero e proprio furfante, tanto che durante una rapina in uno scontro a fuoco uccise due persone. Quel fatto ha cambiato il suo atteggiamento, sempre più violento, da lì in poi si spinse sempre più oltre e i conflitti a fuoco aumentarono e Sante ormai senza scrupoli arrivò ad uccidere altre persone. Ormai diventato pericolo pubblico numero uno divenne criminale internazionale. Sante, però, ogni volta che poteva andava a vedere il suo amico nelle varie gare di ciclismo. E così si arriva ad un altro snodo importante della storia, anche questo molto controverso, ovvero, quello che riguarda la cattura di Pollastri. La storia vuole che nel dicembre del 1927 Girardengo fosse impegnato in una delle tante manifestazioni su pista, all'epoca molto frequenti e seguite, ovvero, la "Sei giorni" di Parigi. Proprio in quel periodo anche Pollastri si trovava a Parigi poichè stava fuggendo dall'Italia dopo l'ennesimo colpo con annessa morte, stavolta di un suo "compare". Quando si dice che l'occasione fa l'uomo ladro: Sante non resistette ad non andare a vedere Costante. I due si videro furtivamente nel dietro le quinte della corsa, Girardengo che era personaggio di dominio pubblico, aiutato dal fidato Cavanna, cercava sempre di non farsi notare insieme a quella figura losca per non far scoppiare uno scandalo. L'incontro fu breve, come tutte le altre volte, e i due amici si salutarono dandosi appuntamento alla prossima occasione. Ma quella fu l'ultima volta che i due si incontrarono perchè un paio di giorni dopo Sante Pollastri fu catturato dal commissario francese Guillaume (personaggio che ispirò Georges Simenon per il suo Commissario Maigret).
Sante Pollastri
(il Bandito)
Se fosse stato il caso o, come molte fonti riportano, la soffiata di qualcuno questo non è dato sapere per certo. La leggenda vuole che sia stato proprio Girardengo a tradire l'amico, al massimo, qualcuno del suo staff (vedi Cavanna). Ma la realtà pare sia meno romantica, infatti, si dice che la "soffiata" sia arrivata da una ballerina (o presunta tale) dopo una serata molto intima col noto bandito. Fu condannato all'ergastolo. Ma nel 1959 (dopo oltre trent'anni di galera) fu graziato dal Presidente Giovanni Gronchi e  così passo i restanti anni della sua vita nel suo paese natale, Novi Ligure. Morì nel 1979 un anno dopo l'amico Girardengo che non lasciò mai il ciclismo anche dopo aver finito la sua grande carriera. Sarà prima direttore tecnico di diverse squadre, poi commissario tecnico della nazionale di ciclismo e diede il proprio nome a una marca di biciclette. Ufficialmente non si saprà mai se l'ultimo incontro tra i due rimase quello di Parigi ma è assai probabile che, specie ad inizio anni '70, i due si ritrovavano in quel di Novi Ligure. Dopo la morte dei due, col passare del tempo, la storia di questa strana amicizia si è andata perdendo ma a riportarla alla luce fu proprio la mitica canzone di De Gregori. Probabilmente tra le tante leggende attorno a questa storia, proprio la versione di  De Gregori sembra quella più vicina alla realtà. Di sicuro, l'immenso cantautore, è quello che la sa raccontare meglio rendendola immortale!..

Di seguito ecco il testo integrale della canzone di Francesco De Gregori, "Il Bandito e il Campione":
Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta
Un'unica passione per la bicicletta
Un incrocio di destini in una strana storia
Di cui nei giorni nostri si è persa la memoria
Una storia d'altri tempi, di prima del motore
Quando si correva per rabbia o per amore
Ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce
E chi sarà il campione già si capisce.
Vai Girardengo, vai grande campione!
Nessuno ti segue su quello stradone.
Vai Girardengo! Non si vede più Sante
È dietro a quella curva, è sempre più distante
E dietro alla curva del tempo che vola
C'è Sante in bicicletta e in mano ha una pistola
Se di notte è inseguito spara e centra ogni fanale
Sante il bandito ha una mira eccezionale
E lo sanno le banche e lo sa la Questura
Sante il bandito mette proprio paura
E non servono le taglie e non basta il coraggio
Sante il bandito ha troppo vantaggio
Fu antica miseria od un torto subito
A fare del ragazzo un feroce bandito
Ma al proprio destino nessuno gli sfugge
Cercavi giustizia ma trovasti la Legge
Ma un bravo poliziotto che sa fare il suo mestiere
Sa che ogni uomo ha un vizio che lo farà cadere
E ti fece cadere la tua grande passione
Di aspettare l'arrivo dell'amico campione
Quel traguardo volante ti vide in manette
Brillavano al sole come due biciclette
Sante Pollastri il tuo Giro è finito
E già si racconta che qualcuno ha tradito
Vai Girardengo, vai grande campione!
Nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo! Non si vede più Sante
È sempre più lontano, è sempre più distante
Sempre più lontano, è sempre più distante.
Vai Girardengo! Non si vede più Sante
È sempre più lontano, è sempre più distante...







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