Una festa nazional-popolare

Quelli che stiamo vivendo, lo sappiamo, sono tempi duri. Sono anni che sentiamo parlare di crisi che ha messo in ginocchio l'economia di mezzo mondo. E non è neanche la cosa peggiore, infatti, anche da un punto di vista sociale non è che la situazione sia molto meglio. In un Paese come il nostro poi, sembra quasi che questi problemi siano ancora più evidenti anche per colpa di una situazione politica non certo fluida. Insomma, c'è un malumore generale che troppo spesso sfocia in episodi di violenza che non ci fanno stare tranquilli. Il discorso sarebbe troppo lungo e andrebbe a prendere punti delicati (immigrazione, terrorismo, pericoli nucleari ecc..) che sicuramente questo blog non tratta. Qui si parla di argomenti molto più soft, si parla di fatica, di passione, di sport insomma. Cercando di sdrammatizzare. Pensate che quest'anno, noi italiani, non abbiamo neanche la classica valvola di sfogo dei Mondiali!. Già, perchè lo sappiamo bene, una delle medicine più efficaci contro i tormenti quotidiani che ci attanagliano è la  Nazionale. Ci si riunisce in gruppo per tifare Italia e sperare di vivere notti magiche. E invece niente. Ma un'ancora di salvezza in realtà ce l'abbiamo e avviene, puntuale, ogni anno a maggio: il Giro d'Italia! Non è molto pubblicizzato ed a parte gli appassionati che al contrario lo aspettano con silenziosa trepidazione, la gran parte degli italiani lo scopre quando è già cominciato. La bellezza del Giro non sta solo nell'aspetto sportivo dell'evento, anzi, la cornice paesaggistica e la grande partecipazione di gente per le strade spesso offuscano tutto il resto. Col passare dei giorni la popolarità cresce sempre più e tutti, ma proprio tutti, si fanno trasportare da questa sorta di festa popolare. Basta vedere le immagini per rendersi conto della grande partecipazione di pubblico, perchè la cosa bella è che chiunque può aggregarsi a questo carnevale itinerante, il tutto in maniera assolutamente gratuita (cosa che non guasta). Anche la persona meno sportiva o quella che di ciclismo non ha mai sentito parlare viene trascinata in strada per vedere passare i corridori, anche fosse solo per curiosità. Diventa un vero e proprio esperimento sociale.
Un classico passaggio del Giro tra le strade d'Italia.
Il pubblico è il vero protagonista!
La scena si ripete puntuale: qualche ora prima del passaggio della carovana si formano dei gruppetti (solitamente sono i più interessati), poi piano piano il gruppo cresce fino a diventare una folla, la temperatura sale quando passa la carovana pubblicitaria che ad ogni tappa fa varie fermate e intrattiene il pubblico con musica balli e gadget, intanto la calca è diventata enorme, il clima di festa ormai è evidente, si scambiano battute e si scherza con persone che in comune con te hanno solo la curiosità di capire il perchè di tanto entusiasmo. Poi passano le prime moto della polizia stradale ad avvisare che ci siamo quasi, qualche altra macchina dei vari sponsor, poi di colpo il vociare della gente diminuisce fino ad ammutolirsi. In lontananza, quasi fosse un miraggio, appare il gruppo. Le pulsazioni salgono in proporzione all'avvicinarsi dei ciclisti. Le facce di chi sta accanto (bambini, donne, anziani....chiunque) raccontano emozioni diverse: curiosità, gioia, preoccupazione, divertimento un mix di sentimenti. Poi, finalmente, il gruppo. L'inconfondibile rumore delle pedalate e l'urlo della folla che incita i corridori. Sono velocissimi, ma nonostante questo, stringi gli occhi per cercarla, non puoi non vederla. La scorgi, lì in mezzo al gruppo, inconfondibile. La maglia Rosa. Probabilmente non sai neanche chi è a indossarla ma non importa l'emozione è grandissima. Il tutto dura poco, troppo poco, ma ti lascia una bella sensazione, ancora una volta ti guardi intorno e le facce stavolta traspirano la stessa emozione: felicità, quasi commozione. Non è finita perchè c'è tutta la trafila delle "ammiraglie" che a volte capita che si fermino per regalare qualche borraccia ai tifosi più piccoli. Infine le ultime volanti della Polizia che la festa è proprio finita. La gente se ne va per ritornare alla frenetica vita quotidiana ma portandosi dietro un senso di tranquillità che poche altre volte trovi.
E questo avviene ogni anno, ed è forse la cosa che ci unisce più di tutte, l'unica festa nazionale che è rimasta dove ancora ci sentiamo orgogliosamente italiani. Anche per questo dobbiamo amare il Giro. Ed allora godiamocelo!....Buon Giro d'Italia a tutti!!!

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