Lo squalo di Baltimora

Baltimora conta oltre 600mila abitanti, fa parte dello stato del Maryland e pur non essendone la capitale ne è sicuramente la città più importante. Per storia, tradizione culturale ed intellettuale gode di  forte considerazione in tutti gli Stati Uniti. Geograficamente è posta nel centro-nord degli Usa, spostata sulla costa Est, sul fiume Patapsco e la sua area comprende pure la baia di Cheesepeake, viene considerata uno dei porti commerciali più importanti dello Stato. Il personaggio più noto è...uno squalo! Beh, in effetti lo squalo è solo in senso figurato perchè in realtà si tratta di una persona in carne e ossa, solo che nel suo mondo in cui l'acqua è un elemento fondamentale viene conosciuto con soprannomi tipo il "Cannibale" o "the King", insomma, stiamo parlando del più grande nuotatore mai esistito ovvero Michael Phelps, ai più noto come "Lo Squalo di Baltimora". Presentare Phelps è fin troppo facile, tanta è grande la sua fama che in ogni angolo del pianeta tutti (sportivi e non) conoscono perfettamente le sue imprese olimpiche. Quindi vi evitiamo l'infinito elenco di primati o record del mondo delle varie specialità in cui primeggia e ci limitiamo a ricordare solo che il buon Michael è l'atleta più medagliato di sempre alle olimpiadi con un bottino totale di 28 medaglie di cui 23 d'oro (record), 3 d'argento e 2 di bronzo e, visto che ci siamo, aggiungiamo che è l'unico ad aver conquistato 8 ori in una sola edizione dei Giochi (Pechino 2008). Tutte cose che gli appassionati sparsi nel mondo sanno bene ma l'intento di questo articolo è quello di far conoscere il  personaggio, non solo l'atleta, e come sia diventato da uomo comune a Dio del nuoto. Partiamo dall'inizio. Come detto Michael Phelps nasce a Baltimora il 30 giugno 1985, è l'ultimo di tre figli, la sua infanzia è tutt'altro che facile. Cresce praticamente senza padre (i genitori si separano quando lui aveva 7 anni) il quale, lasciata la famiglia, delega ad altri il compito di insegnare la vita al piccolo Michael. Il ruolo fondamentale nella sua vita lo ebbe la madre Debbie che le è stata accanto in ogni scelta della sua carriera ma va ricordato che anche le due sorelle (di 5 e 7 anni più grandi) sono state determinanti nel suo sviluppo. Anzi proprio grazie a loro il piccolo Michael si avvicinò alla piscina un pò perchè era lo sport che praticavano e un pò perchè così le sorelle potevano controllarlo meglio. Già perchè il nostro eroe da piccolo non era proprio un angioletto, forse anche a causa della situazione familiare ma era, come dire, troppo energico e questo crescendo si rivelò essere un piccolo deficit di attenzione e iperattività. A tal proposito il nuoto si rivelò un ottimo sport dove poter sfogare tutta questa energia. C'è un aneddoto che alla luce di ciò che è diventato oggi Phelps ha del divertente, quasi grottesco, ovvero, inizialmente odiava mettere la testa sott'acqua!!...e non fu neanche così facile convincerlo!!.
Quello sport, quell'ambiente a Michael piacevano, il tutto sommato al talento che già si intravedeva furono determinanti a convincerlo che bisognava puntare seriamente su questa strada. Così tralasciò gli altri sport e si dedicò solo al nuoto. A 12 anni fece le sue prime gare e già a 14 deteneva diversi record tra i ragazzi. Praticava tutti gli stili ma privilegiava la farfalla, ma visto la naturalezza nel nuotare andava forte nel libero e nel misto. La crescita era esponenziale, così, a soli 15 anni diventa il secondo più giovane nuotatore statunitense a disputare i Giochi Olimpici (Sydney 2000). Di lì in poi è tutto un crescendo che lo ha portato a diventare il più forte nuotatore di sempre tanto da diventare per gli addetti ai lavori ed i rivali in vasca "il Cannibale" ma lui dirà sempre che il soprannome a cui tiene di più è senza dubbio lo "Squalo di Baltimora". Come detto con le Olimpiadi il legame è sempre stato fortissimo, su quel palcoscenico ha ottenuto i risultati migliori ed ha ricevuto la notorietà mondiale.
L'olimpionico più medagliato di sempre
(28 medaglie di cui 23 d'oro!!)
Ma il grandissimo Phelps ha anche un lato oscuro. Durante la sua carriera ci sono stati episodi spiacevoli che oltre ad essere immorali potevano compromettere la carriera stessa. Phelps spesso ha avuto dei comportamenti non certo da atleta. Nel 2004 poco dopo le Olimpiadi di Atene fu arrestato una prima volta per guida in stato di ebbrezza ma se la cavò con una multa, nel 2009 uscì fuori una foto con tanto di commenti di chi era presente il quale lo ritraevano a fumare maijurana , in realtà fu la conferma di ciò che trapelava da un pò di tempo, in quel caso Michael dovette chiedere scusa pubblicamente e venne sospeso 3 mesi dalla sua federazione. Era chiaro che Phelps avesse dei problemi essendo sempre inquieto e non riuscendo a godersi i privilegi del campione, cominciò a girare la voce che questo malumore generale avesse un nome ben preciso, ovvero, depressione. All'indomani della trionfale Olimpiade di Londra 2012 dove conquistò 4 ori e 2 argenti decise, un pò a sorpresa, di ritirarsi. Disse che era stanco e che difficilmente avrebbe continuato a nuotare a certi livelli quindi l'idea di lasciare quando si era all'apice fosse quella giusta. Per un pò si dedicò a poker e a golf ma erano solo palliativi per tenere la mente lontano dai brutti pensieri. Proprio quello fu il periodo più buio della sua vita, la depressione lo tormentava ed in seguito dirà che c'è stato un momento in cui, parole sue,  non voleva più vivere!. Dopo 1 anno e 8 mesi grazie alla madre e al suo vecchio staff lo convinsero a tornare a nuotare, l'intento probabilmente era quello di aiutarlo da un punto di vista umano. I problemi ovviamente non smisero, anzi, accade un'altro episodio sgradevole: nel 2015 fu nuovamente arrestato per guida in stato d'ebbrezza con l'aggravante della guida pericolosa e  l'eccesso di velocità, stavolta la pena fu più severa infatti venne condannato ad un anno di reclusione (poi sospesa) e a seguire un programma di disintossicazione. Inoltre venne sospeso 6 mesi dalle attività sportive  il che gli impedì di partecipare ai Mondiali in Russia. Ancora una volta Michael riuscì a riprendersi la sua vita grazie al nuoto e ai suoi tifosi. Si disintossicò e lavorò sodo per preparare al meglio i Giochi di Rio de Janeiro 2016. Per un pò riuscì a mettere da parte quel male oscuro e ritrovò l'amore di sempre sposandosi con una ex Miss California che in passato aveva allontanato diverse volte. A Rio confermò la sua grandezza ottenendo 5 ori e 1 argento e subito dopo, stavolta definitivamente, si ritirò.
Il suo mito vivrà per sempre e in ogni angolo del pianeta lui vada è idolatrato da tutti anche ora che cerca di vivere una vita tranquilla con moglie e figli. In una recente intervista ha dichiarato che non è guarito dalla depressione ma che ha lavorato molto su se stesso e ora riesce a gestirla meglio. Accettare di parlarne, affrontare seriamente e apertamente la questione lo ha aiutato ed ora lo fa senza problemi, anzi, è convinto di poter essere da esempio tanto da aver creato una fondazione a suo nome proprio per aiutare chi soffre di depressione. Perchè anche lo "Squalo" apparentemente invincibile e sicuro di sè ha dentro di se una parte umana e fragile e una volta esposta non per forza lo rende meno invincibile, anzi, lo fa diventare ancora più forte...

Commenti

  1. Bell'articolo! Avevo qualcosa sulla sua storia ma non la conoscevo così a fondo! Grazie Iva.

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