La rivincita del Ping Pong

E' il 2008, siamo a Pechino all'interno del Peking University Gymnsaium sede delle gare di tennis tavolo, è in corso la cerimonia che sancisce lo scambio di consegne tra le Olimpiadi allora in corso e quelle di Londra 2012, a prendere la parola è il sindaco londinese Boris Johnson il quale dopo i convenevoli del caso conclude il suo intervento pronunciando la frase: "Ping Pong coming home!" (il "Ping Pong sta tornando a casa"). Applausi e sonore risate da parte di tutti i presenti. Effettivamente detta così fa un po ridere, specialmente considerando la netta superiorità dei cinesi sul resto del mondo in questa disciplina. In realtà la frase era esatta, il ping pong sarebbe davvero tornato a casa. Là dove nacque nel XIX sec., in Inghilterra, fu inventato sui tavoli da pranzo dei militari di stanza in India e Sudafrica. In epoca Vittoriana si giocava addirittura coi tappi di sughero delle bottiglie, la celluloide sarebbe arrivata parecchio dopo e molto più tardi sarebbe arrivato il dominio, lo strapotere, cinese. Il destino vuole che proprio a Londra il tennis tavolo troverà una grande e, forse, inaspettata risonanza mediatica prendendosi in qualche caso anche delle piccole rivincite. Già, perchè, il torneo singolare dell'Olimpiade londinese verrà per sempre ricordato come uno dei più spettacolari della storia per questa disciplina. Giusto per capirci, possiamo tranquillamente affermare che Londra 2012 sta al Ping Pong come le eterne sfide tra Foreman e Alì stanno al pugilato o, se preferite, come l'Italia-Germania 4-3 di Messico '70 sta al calcio. Insomma il top per questo sport.
Come noto, le Olimpiade, sono da sempre l'evento sportivo più seguito al mondo e per i cosiddetti "sport minori" una sorta di rivalsa verso il grande pubblico che per un mesetto circa riscopre discipline e tecniche che normalmente, a torto, non trovano spazio visivo. Il ping pong è uno di questi e a Londra, il torneo, è in programma nella prima settimana dei Giochi. Tutte le gare vengono giocate all'ExCeL Exhibition Center che in quei giorni viene letteralmente invaso per lo più da tifosi asiatici, cinesi in particolar modo. Partecipano i migliori atleti di tutto il mondo ma il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) per contrastare lo strapotere cinese in questo sport ha inserito la regola che acconsente un massimo di 2 atleti per nazione, insomma da Londra 2012 in poi non vedremo più un podio tutto "made in Cina" come a Pechino. Il tabellone maschile, stile tennistico, è composto da 69 atleti e parte ufficialmente il 28 luglio con un preliminare. Poi turno dopo turno, gradualmente, entrano i scena  i migliori. Dal terzo turno si incomincia a far sul serio, in campo tutti i big, quindi anche i due cinesi che, ovviamente, sono le teste di serie 1 e 2. Va ricordato che le partite si giocano al meglio dei 7 set, che ogni set si chiude a 11 punti a patto che ci sia uno scarto di 2 altrimenti si va ai "vantaggi", ovviamente  il primo che vince 4 set passa il turno. Che sia un torneo altamente spettacolare lo si capisce sin dall'inizio con alcune partite risolte all'ultimo colpo che entusiasmano l'esigente pubblico sugli spalti e che rinfrancano le televisioni cinesi che coprono per intero l'evento non perdendosi nemmeno un incontro. Così è doveroso segnalare l'ottavo di finale tra il favorito della vigilia, il cinese Zhang Ji Ke e il bielorusso ex campione europeo ma ormai nella fase finale della carriera Samsonau, concluso al set decisivo in favore del cinese che ha dovuto rispolverare tutto il meglio del proprio repertorio per rimontare l'avversario dopo che era sotto 3-2 nel conto dei set. O come il quarto di finale tutto europeo tra il tedesco Ovtcharov e il danese Maze che ha regalato emozioni fino all'ultimo punto dei 7 tiratissimi set giocati dando ragione al tedesco. Le emozioni sono proseguite fino al giorno della finale dove, come previsto, sono arrivati entrambi i cinesi. Così giovedì 2 agosto si decidevano le medaglie. Come nei migliori film il meglio arriva alla fine. L'attesa per la finalissima come di consueto viene preceduta da quella per il bronzo, un succosissimo antipasto per i tifosi presenti che assistono estasiati alla vittoria di Ovtcharov sul rappresentante di Cina Taipei Chuang chiusa 14-12 al settimo set. Poi alle 15:30 locali è la volta del derby tra Zhang Ji Ke e Wang Hao. Mentre in Italia l'attenzione è rivolta tutta sul "dream team" del fioretto femminile che in quelle ore si aggiudica il pass per la finale e in Inghilterra si tifa per i canoisti di casa che sono impegnati per l'oro in Cina ci si ferma per quello che per loro è l'evento dell'anno. A Pechino e dintorni è quasi mezzanotte quando comincia il match. Da un lato il già noto Zhang Ji Ke che a soli 24 anni è già un campione affermato e che prova entrare nella ristretta "elite" di Campionissimi visto che vincendo l'oro farebbe il cosiddetto "Grande Slam" essendo già Campione del Mondo e vincitore della coppa del mondo. Di fronte, un monumento di questo sport, quel Wang Hao che a 30 anni rincorre l'unico alloro che gli manca e che finora gli è sempre sfuggito, infatti, quella è la sua terza finale olimpica con le precedenti tutte perse. Tutto questo unito al contesto olimpico serve a far rendere l'idea dell'attesa che c'era per quella partita che, come detto, non tradì le attese. Il match ancora oggi viene ricordato per la spettacolarità di alcuni scambi, davvero al limite dell'irreale, e per la tecnica sopraffina dei suoi protagonisti. Per la cronaca il 4-1 finale a favore di Zhang Ji Ke non rende merito a ciò che si vide quel giorno a Londra, tanto per intenderci il primo set, che di fatto indirizzò il match verso il vincitore, finì con un intenso 18-16 così come il set finale chiuso sul 13-11.
Zhang Ji Ke e Wang Hao si abbracciano
La Cina regna
La finale ebbe un buon risalto anche nel resto del mondo portando una volta tanto il tennis tavolo alla ribalta. A testimoniare il tutto i dati televisivi complessivi, pubblicati giorni dopo la chiusura dei Giochi, i quali dicono che quella risultò essere una delle gare più seguite al mondo dietro solo alla finale dei 100m, a qualche altra di atletica e a un paio di finali di nuoto...per intenderci, la finale di calcio (Messico-Brasile) non è neanche menzionate tra le prime 20 gare di Londra 2012.



Il podio olimpico di Londra
nel singolare maschile di Tennis Tavolo

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