Il vero "Dream Team"

Prendete una dozzina delle più importanti rock-star americane del momento, provate a farle coesistere mandandole in "ritiro" per un mesetto, ovviamente in un hotel solo per loro con tutti i confort (..di base è gente molto viziata). Magari in una città di provincia, meglio se spagnola. Poi fatele esibire tutte insieme, tipo una sera si e una sera no, in un palazzetto dello sport con una capienza di poco più di 12mila posti. Secondo voi è possibile? No dite? Eppure tutto questo è  già successo!! A Badalona, vicino Barcelona, nel 1992.
L'unica differenza, ma credetemi davvero minima, è che i soggetti in questione invece di cantanti sono giocatori di basket. Qualcuno penserà: "..beh, un pò di differenza c'è!". Sbagliato. Perchè i cestisti di cui parliamo sono i migliori di quel momento in NBA e alcuni di loro sono i più grandi di sempre in questo sport. Lo scenario è l'Olimpiade, quel gruppo formerà una squadra da sogno, che passerà alla storia per essere il primo vero "Dream Team" U.S.A. Fu un successo pazzesco. Tutto nasce quando gli americani uscirono malconci da "Seoul '88" in quello che per loro è il fiore all'occhiello degli sport di squadra, il basket appunto. Il bronzo finale valeva zero per loro, insopportabile l'onta della sconfitta in semifinale contro i rivali di sempre dei sovietici, bisognava cambiare qualcosa, così la Federazione decise che da lì in poi alle Olimpiadi il TeamUsa sarebbe stato composto dai professionisti della NBA. Basta con i "Collegiali", dentro l'artiglieria pesante. L'obiettivo non è quello di vincere l'oro, quello non potrà mai essere in discussione, ma dominare, stravincere, dare spettacolo, insomma, far capire al Mondo chi comanda nella pallacanestro. A quel punto c'è solo da convincere i giocatori. Il problema però è che in quel periodo storico in NBA non ci sono semplici giocatori ma delle vere e proprie star planetarie. Gente come Michael Jordan, Magic Johnson o Larry Bird tutti insieme nella stessa squadra?. Follia pura!! Troppo grandi, troppo rivali, troppo "primedonne", ma sopratutto, il divario sarebbe davvero infinito con il resto del mondo.
Un Trio da sogno:
Bird - Jordan - Magic
Non ce ne sarebbe neanche bisogno. Invece, grazie ad un paio di personaggi chiave vicini alle suddette star tra cui il commissario tecnico nominato Chuck Daly uno dei più rispettati allenatori in circolazione e ad alcuni paletti messi proprio da quest'ultimi (ad esempio, pare che MJ non volle che in squadra ci fosse Isiah Thomas perchè proprio non lo sopportava..), si riuscì nell'impresa di convincerli tutti. Ne uscì fuori un qualcosa di superlativo, sicuramente di irripetibile, roba che ancora oggi se ne parla con tale enfasi da assumere i tratti della leggenda. La cosa più incredibile però sta nel fatto che proprio quelle star, così spocchiosi e poco inclini a scendere a livello degli "umani" del basket, riuscirono a integrarsi bene tra loro divertendosi e divertendo chi ebbe la fortuna di vederli giocare. Come finì credo sia ovvio ma per rendere meglio l'idea basta citare un dato, ovvero, 43,8. Sono i punti di scarto medio rifilati ai poveri avversari incontrati a "Barcellona '92". E ancora, 117,3 sono i punti di media segnati in ogni incontro mentre lo scarto minimo è stato di 32, quello "onorevole" subito dalla Croazia in finale. Su quel mese di assoluto spettacolo visto a Badalona si sono scritti libri che uniti alle tante interviste rilasciate in seguito dai protagonisti ci hanno regalato storie e aneddoti che rendono ancora più leggendario il tutto. E così esce fuori che Magic Johnson giocava a carte fino a notte tarda prima delle partite mentre nei giorni di pausa si dedicava al golf. O come Charles Barkley che per festeggiare le vittorie passava le sue notti sulle "ramblas" fino alle 6 del mattino. Lo stesso Barkley (personaggio eccentrico) prima dell'esordio olimpico contro l'Angola rilasciò la famosa frase: "Non so nulla sull'Angola, ma so che l'Angola è nei guai!" Ci sono racconti epici di allenamenti chiusi con sfide all'ultimo sangue, in quelle che per i protagonisti erano le vere partite olimpiche. A tal proposito va ricordato quanto detto da Michael Jordan ad un giornalista di Sports Illustrated che alla domanda qual'è stata la partita migliore giocata in carriera rispose che non sapeva dire quale fosse ma che in un allenamento di preparazione a quelle Olimpiadi, a  Montecarlo, giocò "la più grande partita a cui abbia mai preso parte!".
La tensione (!) che si rspirava
in panchina
Da allora i "Dream Team" si sono ripetuti ma nessuno dei successivi si è mai avvicinato a quello di Barcellona, nonostante ce ne siano stati altri di gran valore specialmente nell'ultimi dieci anni, e non è solo questione di vittorie o di scarti più o meno grandi, la realtà è che una così elevata concentrazioni di "miti" tutti insieme difficilmente si verificherà in futuro, questo aggiunto al fascino della prima volta fa si che l'etichetta di unico e vero Dream Team sarà per sempre affiancato a quello di Jordan&Company.




Di seguito il roster del Dream Team '92:
Allenatore: Chuck Daly
(numero maglia) - squadra appartenenza
(4) Donald Laettner - Duke University
     (unico "collegiale" del gruppo inserito come omaggio ai precedenti Team USA olimpici)
(5) David Robinson - San Antonio Spurs
(6) Patrick Ewing - New York Knicks
(7) Larry Bird - Boston Celtics
(8) Scottie Pippen - Chicago Bulls
(9) Michael Jordan - Chicago Bulls
(10) Clyde Drexler - Portland Trail Blazers
(11) Carl Malone - Utah Jazz
(12) John Stockton - Utah Jazz
      (unico giocatore a conservare lo stesso numero di maglia indossato anche in NBA)
(13) Chris Mullin - Golden State Warriors
(14) Charles Barkley - Phoenix Suns
(15) Earvin "Magic" Johnson - Los Angeles Lakers
      (in realtà Magic si era ritirato da quando aveva reso noto di essere malato di HIV)

Queste le partite ufficiali giocate dal Dream Team
Torneo americano di qualificazione alle Olimpiadi:
(Girone, 28/6/92) Usa - Cuba  136-57
(Girone, 29/6/92) Usa - Canada  105-61
(Girone, 30/6/92) Usa - Panama  112-52
(Girone, 1/7/92) Usa - Argentina  128-87
(Semifinali, 3/7/92) Usa - Porto Rico  119-81
(Finale, 5/7/92) Usa - Venezuela  127-80
Olimpiadi "Barcellona '92":
Il Dream Team sul podio con l'oro al collo

(Girone, 26/7/92) Usa - Angola  116-48
(Girone, 27/7/92) Usa - Croazia  103-70
(Girone, 29/7/92) Usa - Germania  111-68
(Girone, 31/7/92) Usa - Brasile  127-83
(Quarti, 4/8/92) Usa - Porto Rico  115-77
(Semifinale, 6/8/92) Usa - Lituania  127-76
(Finale, 8/8/92) Usa - Croazia  117-85

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