Svizzera-Austria '54, la Giostra del Gol

Nel 1954 i Campionati Mondiali di calcio vengono organizzati dalla Svizzera. Sarà un'edizione a dir poco sorprendente, vinta in maniera rocambolesca e anche un po discussa (per la prima volta si vocifera di doping) dalla Germania Ovest capace nell'impresa di battere in finale la stra-favorita Ungheria nella partita che passerà alla storia come il "Miracolo di Berna". Un Mondiale altamente spettacolare e ricco di gol, tanto da risultare il più prolifico di sempre con la strabiliante media-gol di 5,38 a partita. Un record difficilmente battibile. Basta scorrere i risultati per rendersi conto di quanto detto, ecco quindi che balzano agli occhi partite come Inghilterra-Belgio 4-4 o Ungheria-Corea del Sud 9-0 ma anche Germania Ovest-Turchia 7-2, Uruguay-Scozia e Turchia-Corea del Sud entrambe 7-0, senza dimenticare che le finaliste si incontrarono anche nei gironi con l'Ungheria che s'impose con un clamoroso 8-3! In questa sorta di festival del gol la parte del leone la fa una partita su tutte, il quarto di finale tra i padroni di casa della Svizzera e la forte Austria. Quella partita farà registrare il maggior numero di gol in una rassegna iridata, record tuttora imbattuto. Come finì!? Scopriamolo insieme..Prima però un doveroso passo indietro, giusto per capire come le due Nazionali sono arrivate fin la. Il regolamento dell'epoca era un po approssimativo, la fase a giorni prevedeva quattro gironi di quattro squadre. la particolarità era che si giocavano solo due giornate per tanto non tutte le squadre  si scontravano fra loro. Passavano il turno le prime due ma in caso di un arrivo a pari punti si ricorreva ad uno spareggio. Proprio la Svizzera fu costretta allo spareggio, contro l'Italia. Gli elvetici avevano già battuto gli azzurri ma la sconfitta contro l'Inghilterra unita al contemporaneo successo dell'Italia sul Belgio portò le due Nazionali alla "bella". Finì con un secco 4-1 per loro e stavolta, al contrario di quanto accadde nel primo match, non ci furono favori arbitrali. Per l'Austria il discorso fu diverso: 2 partite, 2 vittorie con 7 gol fatti e 0 subiti, parliamo di una Nazionale di altissimo livello con giocatori quali Happel, Stojaspal e il capitano Ocwirk che all'epoca dei fatti erano considerati di caratura mondiale, forse non paragonabile al "Wunderteam" degli anni '30 ma di sicuro l'ultimo ruggito di una (ex) grande del calcio europeo, oggigiorno assai lontana dai palcoscenici che contano.
L'appuntamento con la storia avvenne allo stadio "Olimpique de la Pontaise" di Losanna il 26 giugno 1954. Nonostante l'orario ottimale del match (le 17 in punto), quel giorno le condizioni climatiche condizionarono, e parecchio, l'esito dell'incontro stesso. A Losanna quel giorno si soffocava, cosa strana da quelle parti, la colonnina di mercurio segnava 40°C. Il caldo non demoralizzò il pubblico di casa che riempì ciascuno dei 35mila posti sugli spalti, incitando come non mai i propri colori speranzosi di spingere la Svizzera in una, eventuale, storica semifinale. L'inizio del match fu tutto di marca rossocrociata, al 16° un gran tiro da fuori di Ballaman diede il vantaggio alla Svizzera. Ma già in questo caso il gran caldo fu determinante, infatti, si racconta che il portiere austriaco Schmied in quell'inizio di partita subì un'attacco di ipotermia che per qualche minuto lo mandò in confusione, tanto che il massaggiatore austriaco dovette stare buona parte del primo tempo dietro la porta a dare indicazioni al proprio portiere. Che il "colpo di calore" subito dal portiere sia attendibile lo si riscontra dal fatto che nei 3 minuti successivi gli svizzeri segnarono altre due volte (sempre con Hugi) trovandosi così dopo meno di venti minuti sul 3-0! Rimontare tre gol ad una squadra sulle ali dell'entusiasmo, con un gran caldo, il pubblico tutto contro, sembrerebbe una sfida impossibile. No per quell'Austria che conscia di essere tecnicamente superiore aspetta che passi la tempesta per poi colpire. Il gol che avvia la rimonta avviene al 25°, un po a sorpresa, quando un tiro da lontano di Wagner passa tra le gambe di un difensore e si insacca all'angolino sinistro della porta svizzera. 3-1. E' l'episodio che cambia la partita perchè spaventa i rivali e da fiducia agli austriaci. Un minutodopo un altro bolide da fuori, stavolta di Korner, fulmina il portiere svizzero. E dopo altri 60 secondi, ancora Wagner dal limite dell'area fa 3-3!
Incredibile? Non avete visto ancora nulla. La situazione psicologica in campo ora è capovolta, con l'Austria che preme e la Svizzera, frastornata, che si difende. Al 32°, inevitabile, il sorpasso. Stavolta a segnare è Ocwik. Come se non bastasse al 34° arriva persino il 5-3 con Korner. Pazzesco. Questo fole primo tempo però non finisce qui, perche al minuto 39 Ballaman, un po all'improvviso, da speranza ai suoi accorciando le distanze.
Una fase della partita
Inutile sottolineare il fatto che questa girandola di emozioni abbia come complice il caldo infernale di Losanna, perchè va bene tutto, ma in campo c'erano comunque due squadre di tutto rispetto composte da personaggi che in qualche modo hanno fatto la storia di questo sport. Ad esempio l'allenatore della Svizzera che, ironia della sorte, era austriaco non era l'ultimo degli arrivati, anzi. Infatti, Karl Rappan è passato alla storia come l'inventore del "verrou". Che cos'è? Nient'altro che il "catenaccio"! Già proprio il massimo della tattica difensiva che noi italiani abbiamo, in seguito, fatto nostro. Quindi affermare che quel giorno in campo siano saltati tutti gli schemi non solo per demeriti propri, credo sia palese. Tornando alla partita, quel primo tempo, offrì un'altra emozioni. Al 42° l'Austria ottenne un calcio di rigore che il buon Korner pensò bene di calciare fuori, chiudendo così la prima frazione sul 5-4 per l'Austria. L'enorme dispendio di energie dei giocatori si ripercosse, inevitabilmente, nel secondo tempo che cominciò a ritmi blandi e andò avanti a fiammate. Come nei cinque minuti che intercorrono tra l'8° ed il 13° dove prima Wagner allunga per l'Austria e poi Hugi riporta sotto la Svizzera portando il risultato su 6-5. Per entrambi si tratta della loro personale tripletta. La partita resta in equilibrio anche se in questa fase sembra che gli austriaci riescano a controllare la situazione con relativa facilità. Ad aiutare il loro compito anche le condizioni fisiche di alcuni elvetici, in particolare del capitano Bocquet che intorno al 70° accusa un malore dovuto, manco a dirlo, al caldo e deve abbandonare la partita. Ricordo che all'epoca non erano consentite sostituzioni, per tanto la Svizzera fu costretta a finire il match in dieci. A quel punto i focosi (in tutti i sensi) tifosi svizzeri capiscono che il sogno sta per sfumare. I presentimenti diventano realtà quando a un quarto d'ora dal termine è Probst ad entrare nel tabellino dei marcatori siglando la settima rete per gli ospiti. Il gol chiude il discorso qualificazione, nonostante questo però, va detto, che gli ultimi minuti giocate da entrambe le squadre con zero energie, senza schemi tattici  e parecchia confusione, riescono a tener vivo l'interesse del pubblico con diverse occasioni da una parte e dall'altra. Il direttore di gara, lo scozzese Faultless anch'egli in chiaro debito d'ossigeno, puntualissimo, fischiò la fine delle ostilità consegnando alla storia questo pirotecnico 7-5!. Il pubblico riconoscente dello spettacolo visto applaudì a lungo onorando tutti, vincitori e vinti, dimostrando grande fair-play. Quello sforzo titanico ebbe logiche conseguenze per gli austriaci che in semifinale cedettero di schianto (6-1) ai più freschi tedeschi dell'ovest. Si rifaranno nella finalina per il terzo posto, vinta contro l'Uruguay per 3-1 e salendo così sul podio, tutt'ora il miglior risultato in una rassegna iridata. Anche la Svizzera, seppur sconfitta in quell'epico quarto di finale, ha da essere soddisfatta, infatti, anche per loro si tratta, ad oggi, del miglior risultato della propria storia. Al di la di tutto, comunque, quella partita per entrambe rappresenta in qualche modo un fiore all'occhiello, perchè 12 gol in un solo incontro, ai Mondiali, rappresentano un record tuttora imbattuto Per concludere è bene ricordare che, come spesso accade per le partite più epiche, anche questa ha il suo nomignolo rappresentativo, ovvero, l'espressione tedesca Hitzeschlacht von Lousanne che tradotta suona come "Infuocata battaglia di Losanna", chiaro riferimento alla calura di quel giorno.
La partita è assai nota in Austria e Svizzera
Si sono fatti documentari e scritti libri.
Sopra un esempio

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